Con la presente spieghiamo perché la nostra Società Scientifica è contraria all’iniziativa promossa dalle Società Scientifiche che hanno elaborato il Manifesto per la Psicoterapia
E’ bene sottolineare che il progetto “Vivere Meglio: promuovere l’accesso alle terapia psicologiche ” dell’ ENPAP si basa:
Quanto alle competenze: la più preziosa è certamente la diagnosi psicologica, che comprende anche la diagnosi psicopatologica ed è patrimonio di tutti gli psicologi; quando fu creato l’Albo essa, più che la psicoterapia, era contestata dal mondo medico; e, in effetti, ancora oggi sono pochi i paesi europei in cui lo psicologo ha un’autonomia diagnostica. Potestà diagnostica che è dello psicoterapeuta solo in quanto psicologo, e non viceversa.
Infine, noi non crediamo alla utilità di una battaglia tra psicologi e psicoterapeuti, né riteniamo poco definite le competenze di psicologi e psicoterapeuti, essendo tali competenze ampiamente definite da una legge dello stato (Legge n. 56/89) che prevede all’art. 1 “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la
prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”. Nel progetto Vivere meglio lo psicologo non può fare nulla di più di quanto previsto dalla legislazione vigente. Pertanto, è un falso affermare che svolge funzioni psicoterapeutiche.
Per tutte queste ragioni, care colleghe e colleghi, vi invitiamo a non firmare il Manifesto per la psicoterapia, che può fare solo del male, molto male alla nostra professione.
Il Direttivo Aiamc